A partire dal mese di febbraio nella nostra palestra i bambini di tre e quattro anni hanno conosciuto grazie a Francesca un nuovo amico, Ganesh, un simpatico elefante, che ci ha fatto scoprire il mondo dello yoga… Lo YOGA è una disciplina, una scienza dalle origini antichissime, che arriva dalla lontana India. Il suo messaggio e la sua portata sono universali: la parola “yoga”, infatti, significa “unione” e ci parla di principi etici e morali, di salute, di consapevolezza, di rispetto verso noi stessi, verso gli altri e verso il nostro pianeta.
Lo yoga è una disciplina che si rivolge a tutti, a qualsiasi età anche a partire dal nido e dalla scuola dell’infanzia e favorendo lo sviluppo fisico, emotivo e cognitivo dei più piccoli: aiuta a far crescere il corpo in modo armonioso, sviluppa la coordinazione, la propriocezione, il senso dell’equilibrio, l’allineamento posturale, la flessibilità e la forza. Lo Yoga aiuta, inoltre, a centrarsi, a essere consapevoli delle proprie emozioni, accresce l’autostima e il sentirsi “capaci”. Non esiste forzatura nell’approccio pedagogico allo yoga, né giudizio. Anche osservando si impara, per questo è una disciplina altamente inclusiva. Il nostro laboratorio di yoga ha adottato un linguaggio e un approccio dinamico e giocoso. Ecco, infatti, comparire dalla borsa di Francesca il pupazzo di Ganesh, i disegni dei personaggi dei racconti, stoffe colorate e leggere… e, poi, la campana tibetana… e l’aria si riempiva di musiche, che favorivano la concentrazione e il rilassamento.
In ogni incontro, grazie ad un racconto con protagonista Ganesh, i bambini sono stati guidati all’ascolto interiore; hanno potuto fermarsi, respirare e ritrovare la calma e serenità; hanno riflettuto su alcune emozioni e sulle loro principali manifestazioni per imparare a gestirle con maggiore consapevolezza in ambito scolastico ed extra-scolastico. Gli amici di Ganesh, che condividevano con lui i racconti, ci hanno fatto conoscere e sperimentare alcune posizioni dello yoga. Ecco comparire il serpente, la farfalla, la tigre, la scimmia… che rimandavano a precise posizioni ed esercizi, che i bambini hanno sperimentato.
Ogni incontro di Yoga era scandito da momenti che si ripetevano per creare l’atmosfera e preparare al climax delle proposte:
- cerchio di apertura per stimolare l’impegno nel presente: i bambini si siedono nel cerchio dell’amicizia, perché sono tutti amici. Ci sono alcune semplici regole da rispettare, per vivere bene insieme. Con la canzone del namastè si canta il proprio nome con gioia superando la timidezza e accogliendo tutti i compagni. Il cerchio è l’occasione per altri rituali: dal massaggio del mio piedino, che è piacevole, rilassa e aiuta a camminare meglio… al saluto al sole… al suono della campana tibetana, che risuona nel mantra dell’om, che aiuta a connettersi agli altri e prepara all’esperienza;
- ascolto del racconto introduttivo e gioco dinamico per sciogliere le tensioni e attivare il movimento: i bambini, come Ganesh, hanno dato un nome alle emozioni e hanno raccontato i propri vissuti ai compagni e alle maestre. Provare emozioni piacevoli e spiacevoli è normale! È come avere un arcobaleno nel cuore, nella pancia, nel corpo, che possiamo imparare a riconoscere e gestire;
- esercizi di respiro per creare una condizione di stabilità interna e contatto con se stessi: il corpo diventa strumento per rappresentare animali e elementi della natura, usando e nutrendo la fantasia. Con il mio corpo scarico le emozioni intense come rabbia e nervosismo: alla fine mi rilasso;
- visualizzazione guidata per educare all’ascolto e stimolare la creatività attraverso il rilassamento e immaginazione;
- asana (posizioni e posture statiche o dinamiche) eseguite singolarmente e in coppia, per permettere un contatto gioioso e consapevole con se stessi e gli altri;
- gioco di contatto per stimolare la collaborazione;
- massaggio per prendersi cura degli altri: fermarsi un attimo e fare il respiro silenzioso del fiore è piacevole, calma e mi rilassa. È bello stare tranquilli;
- cerchio di chiusura con condivisione, per concludere assieme l’esperienza: «Namastè: ciao amico mio, ti porto nel mio cuore!»
È stato solo un assaggio di questo mondo fatto di respiro, silenzi, consapevolezza, suoni, connessione con gli altri e con la natura… E certo non è stato facile per i nostri bambini misurarsi con queste attività così lontane dal nostro modo di vivere frenetico e pieno di rumori… Incontro dopo incontro, però, la partecipazione è stata sempre più attiva e propositiva, tanto che il cerchio dell’amicizia in sezione ogni tanto ci ha permesso di iniziare la giornata in modo diverso… È stato, quindi, molto importante, perchè l’incontro tra yoga e bimbi ha modificato un pochino il loro presente e può aprir loro le porte per un futuro di armonia, benessere e maggiore consapevolezza!
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