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Il Rugby alla Scuola dell’Infanzia

A cura di Assunta Merola

Utente PVIC80200R-psc

da Pvic80200r-psc

Dirigente Scolastico

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Le attività psicomotorie e propedeutiche allo sport hanno una forte valenza educativa: sono utili alla crescita, permettono di sperimentare il successo (ma anche l’insuccesso!!!), promuovono uno stile di vita salutare e favoriscono la conoscenza e il rispetto dei tempi, dei ruoli e delle regole. Nella nostra Scuola dell’Infanzia queste attività hanno sempre rivestito un ruolo importante all’interno del progetto educativo, realizzando percorsi didattici gestiti dalle insegnanti, ma anche da esperti esterni. Fra questi laboratori quello dedicato al Rugby ha sempre registrato grande successo fra i bambini. Quest’anno, dopo l’interruzione dovuta al Covid e la giornata dedicata al rugby dello scorso anno, il laboratorio è stato riproposto in tre incontri per tutti i bambini di cinque anni, grazie alla consolidata collaborazione con l’Associazione “Falchi Lomellina” e grazie all’allenatrice Deborah. I bambini, durante il laboratorio di rugby, hanno eseguito giochi con la palla ovale, giochi di collaborazione e di passaggio, percorsi per sviluppare abilità motorie… Hanno sperimentato passaggi, il placcaggio di “cicciobello”, lo scontro con lo scudo… hanno sperimentato i fondamenti del rugby attraverso giochi di ruolo, come “il mago del ghiaccio” o “rete e pesciolini”… hanno imparato l’importanza e il rispetto delle regole e del gioco di squadra.
Perché il rugby alla Scuola dell’Infanzia? Il rugby è una disciplina sportiva che insegna a rispettare le regole della vita: dal rispetto delle regole al fair play, la lealtà nei confronti dell’avversario, l’impegno a vincere… ma anche l’attitudine di saper perdere accettando la sconfitta. Nel rugby si gioca con e non contro qualcuno e il confronto si svolge sempre nel rispetto dell’avversario. Inoltre, giocando, il bambino riconosce l’importanza degli altri, impara e si rende conto che solo l’impegno collettivo porta dei risultati. Ognuno è chiamato a dare il meglio di se stesso per raggiungere un obiettivo comune. Oltre che sul piano motorio e cognitivo, poi, nel gioco del rugby si lavora sul piano affettivo: i bambini, per giocare, devono superare le loro paure e indirizzare in positivo la propria personalità, spingendo, per esempio, i più timidi a superare le proprie insicurezze e i più estroversi a indirizzare la propria iperattività a favore del gruppo.
Solo un aspetto fondamentale del rugby è stato trascurato in questo laboratorio dedicato al rugby: il famosissimo “terzo tempo”… Al fischio dell’arbitro, a conclusione di una partita e a prescindere dal risultato, le due squadre avversarie depongono “le armi” della rivalità e si ritrovano nella Club House della squadra ospitante attorno un tavolo per condividere insieme il pasto, festeggiare la partita e divertirsi. Ci rifaremo l’anno prossimo… Che ne dite???

Documenti

PTOF

Piano Triennale dell'Offerta Formativa - Triennio 2022-25

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